venerdì 31 ottobre 2008

Piazze d'ottobre



Le piazze si fanno raduno
e riempiono il fiato di un popolo
assorto e maturo
su alberi di dissenso
e possibile mutamento futuro
e se scorgi nei visi
quel sorriso volante
quella voglia di bagnarsi
di cedere il corpo alla pioggia
di non restare in disparte

essere nè parte nè arte
non è cosa da fare
sono miei quei pennelli
che dipingono giorni
e pannelli
che si fanno sbellicare
dal gusto
che non perdono istante
senza dire parola
che crei dovuto trambusto

le piazze di questo autunno piovoso
sono le mie, che ripercorro a ritroso
in un ritroso che non torna
più indietro ma vuole solo
scavallare l'ipotesi stessa
che il futuro possa starsene
a mollo nello stagno rappreso
dei vorrei ma non posso.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento di una lettrice che vede due realtà dietro a queste parole e, dalla sua miopia, si è goduta questa doppiezza di una piazza ora mostrata ora guardata. La poesia snoda l'informazione come gli pare e fa bene.

versolibero ha detto...

grazie a te poetessa di transito
piacere di sentire un commento in un blog che spesso vivo più come lavagna in cui scrivo più di quanto dialogo.
benvenuta