mercoledì 30 gennaio 2008

Sul tuo davanzale





Un paniere con
pane fresco, latte
ed uova di giornata

un cartoccio di
frappe e castagnole
il giornale, un foglio

con versi di poeta e
di animale,

ed una conchiglia
che ti porti
la voce
del mare.

lunedì 28 gennaio 2008

assenze e dissensi




Mi assento
e disperso
dissento
niente altro
da dire
voce del verbo
sparire
dissenso
sparito
in questo
tratto di via
solo dissenteria

venerdì 25 gennaio 2008



Condominio di sensi
aggregati dissensi
mi scombinano i se.

giovedì 24 gennaio 2008

Voce del verbo amare



E se mi arrendo col corpo
il corpo spendo
non ti trascendo
uscendo spengo
luce, mente e cellulare
voce del verbo
andare, amare
senso del mio partire
e so di mare
so di sale che spella
la mia pelle
che espelle dal nulla
ciò che vuole
e se vuole te
non se ne duole
e tu che nutri
di carne come me
quel tuo nutrire
sai degli esiti
successivi
che quel cibarsi
comporta, e non
si può farne scorta
per le di poi carestie

la carne sazia il momento
ma crea solo altra fame
voce del verbo amare.

giovedì 17 gennaio 2008

Mancanza di dissenso


Da quando ti conosco
non dissento più
mi accordo, slaccio, allaccio
faccio il possibile
per esser compatibile
con quel tuo modo egemone
di dirmi che con te
proprio non si dissente e
da quando me lo hai detto
stai certo che con te
non dissento più,
sei la classe più pura
la sindrome gentile che
spezza le certezze e mi rende
più certo che, da
quando so chi tu sei,
non dissento più,
ho letto circolari, lacci
e stracci esistenziali
le normative a braccio
i sensi, i consuntivi
i sintomi passivi
che tu mi getti addosso
e mi fanno capire
a fin di paradosso
che con te, ed è
definitivo, io non
dissento più.

mercoledì 16 gennaio 2008


Godersi la vita
le tue mani e le dita
il tatto e l’olfatto
il tuo necessario
silenzio assoluto
il senso del ritmo
il sopra ed il sotto
il tuo saliscendi
emotivo e sensuale
il sapore ed il gusto
l’adagio, l’andante
veloce, con brio
ed io in tutto quel
grandioso trambusto
a godermi la vita
le tue mani e le dita
e la prescelta sequenza
di gesti e momenti,
….e perché
pensarli volgari
io li dico gaudenti.

giovedì 10 gennaio 2008

Mare


Continuo a cercare il mio mare
non so con certezza se esiste

so solo che farebbe più male

non saperlo sognare

lunedì 7 gennaio 2008

versi sparsi nel caso in cui si compiano gli anni





Barca ancorata,
salpo domani.
Oggi fermo i gesti,
le vele, i versi.

La mia zattera sai,
sai il controvento,
e conosci la pelle
dalle pieghe sul telo
che mi toglie.

Guardami tu stanotte,
fiatami sul viso
sogni e amore,
ungimi di nascosto
col tuo sole.

Apro ombrelli di versi
che mi coprano
sensi e panni
da questa
pioggia di anni.

Poi ti mando tutto
il non detto, il non fatto
e ti faccio le fusa
come un gatto.

Non si può prendere
tra le braccia l'aria
la si può solo
leggermente amare,
farla sospingere
dal vento e dal sole
farla cospargere
di neve e sudore,
la si può leggere
piano all'imbrunire
scarna e sensibile
al nostro navigare.
Non si può prendere
fra le braccia l'aria
la si può solo
spargere e suonare,
con suoni fatti
con strumenti antichi
che danno ritmo
al nostro respirare.
Non si può prendere
tra le braccia l'aria
ti sfugge via e
non ti lascia fare,
si può soltanto
starla a respirare
non si può vendere
non si può comprare,
la si può solo
perdere e sporcare
non si può togliere
non si può legare,
vale soltanto se
la lasci fare.
Non si può prendere
tra le braccia l'aria
non si può accenderla
non si può sposare,

ci faccio un dico
e ci benedico
il nostro coabitare.