Pari pari dispari in mano
per scoprire chi siamo
il futuro che abbiamo
radice quadrata del cubo
costruito sull'ipotenusa
nel tempo trascorso
a misurare la distanza
tra linea della vita e
giro pancia
che quando le ore della notte
si fanno leggere, pallide,
inusuali, ci sei tu
Dea dell'amore
che mi sa svegliare
e non mi fa più dormire
per quel vizio strano
di sognarti sognare
paradigma imperfetto
del verbo amare
indicativo condizionale infinito,
Dea dell'amore, degli amanti
dei poeti distratti, dei
primi numeri estratti
sistema sicuro per
sfiorarti nei fianchi
tra gli occhi dei gatti
oltre quel misto lana
contraffato che ti cela
ai miei occhi.
Pari pari dispari in mano
per scoprire chi siamo
il futuro che abbiamo
sprofondare nell'appagante
banalità di un ti amo.
martedì 21 ottobre 2008
Pari pari dispari in mano
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