Dipingo le pareti di una gabbia
con spezie, colori e dissapori
conto i passi tra uscio e alba
mescolo i rimasugli degli amori
sgomito nella folla un po' a tentoni
cercando uscite, strade, percussioni
limature di rabbia, percezioni
un preventivo non approvato
con tutti i me stesso che
sarò, sono e sono stato
e faccio a pugni con dio
una volta al giorno
con me stesso tutto
il resto dell'anno
con te mai e mi trattengo il danno.
Ieri sera, mercoledì 29 luglio 2009 alla città dell'altra economia
un manipolo di fortunati ha potuto assistere ad un evento della cui portata
l'eco si protrarrà molto a lungo nel tempo. I Pootsie hanno spaziato in lungo e largo, oltre che sul palco, nei percorsi della nostra memoria e delle nostre emozioni, con improvvisazioni ludiche e grandi intemperanze creative e musicali. Due ore di percussioni essenziali tattili ed olfattive, di umorismo trascendente e trascinante, di virtuosismi strumentali, di miscellanee di stili, di grandi ospitate, lanciate, vissute e ribadite, di demenzialità che si fa punto di traino. Segnaliamo delle tastierine sbarazzine, un piatto vagabondo, tre chitarre impastate in un impasto acustico, voci altalenanti, gironzolanti, lanciate o traballanti, di tutto e di più. Una danza abile e sensuale di accompagnamento ad un brano provato in presa diretta come in una magia in cui prove e concerto fanno un unico assieme. Vera sana improvvisa improvvisazione.
Poi il magico ammazzamento di preti che ci stava a cecio, o come il cacio sui maccaroni, con quella fuga nell'universo altro dei ricchi e poveri a fare da intrallazzante vogata di mezza regata. Infine cosa dire della magica voce di Martina.
Qualcuno potrebbe obiettare, ma come non ti ricordi nessun nome ma Martina te la ricordi. Ed io potrei rispondere,.... ma non rispondo. Bellissima voce, ritmica presenza, ma soprattutto voce classica degna della più grande tradizione canora capitolina. Complimenti ragazza e complimenti a tutti i Pootsie.
Giuseppe Spinillo
p.s. Tutto questo sotto l'occhio attento di Mariarita.
"QUANDO il saggio ci indicò il cielo con il dito
molti guardarano il dito
pochi il cielo
la maggioranza guardava altrove"
(antico detto giggiellino)
Nella stessa serata sorpreso nella libreria rinascita agosta
il noto pittore dalle tinte forti
Pasquale Cirulli. E' vivamente consigliabile andare a ritrovare, facendo scorrere
il tempo e le videate verso il basso, un noto spot
che lo vede come la più grande promessa della contemporaneità
che supera se stessa e dell'alterità che permane come visione olistica
dell'immanente, come il sembiante che si fa latenza e la rimembranza
che arcua le sue prospettive in una sorta di oggettività del transeunte
e questo solo per spiegare la sua pettinatura.
Pare che recenti legiferazioni rendano questa foto illegale,
essendo vicine le due asserzioni nomimali
Cirulli e Spinillo ("capo ci rulli uno spinillo?").
Un'altra nota asserzione "capo ci rulli un cannizzo" pare sia invece più da assimilare ad ambienti vicini alla neuropsichiatria che non al proibizionismo
ma di ciò per note ragioni di prudenza è preferibile non dare altre chiavi di lettura.
Pare anche che la pena prevista per assemblaggio abusivo sia dai due ai dieci anni.
Tra le righe delle tematiche eros amore, direttamente nella lingua barese
dei suoi antenati, una figura di cuoco farmaco poeta cine organizzatore
di spicco della cultura nel sesto municipio:
Michelangelo Fazio, un po' artista un po' banchiere.
Assieme ad un enigma che ha accompagnato in modo discreto la serata:
che significa "Beri Beri"?
ne sa qualcosa l'occhio discreto del guitar musical men Felice Lechiancole
che vediamo sullo sfondo!!??
Chi sarà mai la misteriosa ed affascinante presenza femminile che aleggiava in zona prenestina villa dei gordiani in corrisponedenza di una lettura poetica organizzata da verso libero e mara gi?
riconosciamo in questa rara e preziosa imago veritatis
il noto poeta giuseppe detto verso libero con calice della festa in mano e verso poetico a fil di labbra
riconosciamo il noto enofilosofo poeta sindacalista eligio elle e tra le sue mani un immancabile Gustavo Zagrebelsky

ed accanto a loro di chi è quel sorriso che da solo vale quanto un intero universo parallelo fatto di poesia e filosofia?
pare che se ne siano scorte tracce in altre serate poetiche
pare che la gigielle carucci ne sappia qualcosa
alle prossime puntate per risolvere questo mistero che potrebbe accompagnare se non la vita di noi tutti quantomeno questa estate che ancora ha da vivere i suoi momenti più intensi
Giovedì 23 Luglio 2009
alle ore 21,00 presso la
“Libreria Rinascita”
viale Agosta, 36 – RomaL’Associazione Culturale
“Ingresso Gratuito”
ed il Sito internet di scrittura www.descrivendo.com
presentano “Eros e Amore”
Serata di poesia in libertà coordinata
da Mara Guidi e Giuseppe Spinillo.
Partecipano alla lettura: Brancia Marco, Castagna Alida, Coccia Norma, Cony Ray, Di Nunzio Cristina, D’Urso Andrea, Feliziani Fabio, Fregnani Antonia, Gianfelici Gabriella, Jack Cat, Lechianchiole Felice, Lupo Eligio, Mei Donatella, Montani Natalucci Cristiana, Padula Antonio, Pompei Carmen, Prifti Jonida, Ruotolo Anna, Sacco Domenico, Sacco Sandro, Sciandivasci Federica, Stasi Maurizio.Il lungomare si allunga
se si rallenta il passo,
quando la notte non dorme
meglio farsi sfiorare dal mare
e non darti pensiero,
respira in un sorso
questo fiore di luglio,
vale la pena ricordare il suo nome
diverso ed uguale al tuo nome,
in questa lunga notte
complice per il suo odore
Eros ti toglie il fiato
Amore poi te lo rende
Eros sala pietanze
Amore ci aggiunge il dolce
Eros lui ti ci spinge
Amore lì ti raccoglie
Eros vive di arti
Amore riesce a curarti
Eros vuole i tuoi baci
Amore anche se taci
Eros non fa programmi
Amore dura negli anni (!?)
Eros meglio se nuda
Amore ti lascia fare
Eros lui ti trattiene
Amore ti lascia andare
e mentre gli occhi vanno a ponente
il cuore batte a levante
il ventre sta ad occidente
e tutta l’anima va verso l’oriente.
In questa notte complice
lunga come il sapore,
Eros ti da un deserto
Amore vuole i bivacchi
Deserto fatto d’amore
Bivacchi per i tuoi sguardi
Amore strati su strati
Sguardi complici e caldi
Strati senza ritorno
Calore per darti un perno
Eros propone incontri
Amore coltiva prati
Eros va a colpi e strappi
Amore segue i torrenti
Eros scuce le menti
Amore rinaccia i bordi
Eros ti strappa il nesso
Amore ti da il contesto
In questa notte complice
lunga come il sapore
dove respira il naso
più in basso delle mie paure
e tu non mi soccombi
ed io non ti soccombo
siamo un pareggio estremo
l’estasi di uno zero a zero.