"I volti li spazza via il vento
fermi nello stupore, ad esprimere
pace e guerra, cadono giù per terra
un po' in ordine sparso
alfabetico, a macchia di leopardo
I volti, colti in flagrante
nell'attimo della resa
con la smezza parola ancora da finire
prima della denuncia, in cui
non si respira finché finisce il fiato
e la parola stenta nel suo essere detta
I volti li spazza il vento
e cadono uno ad uno
come birilli stanchi
come domino incerto
come destino scelto
e nell'attimo stesso
del proponimento
eccolo, giunge altro vento
E tutti giù col sedere
col muso, le mani, il petto
prima che il proprio verso
stabilizzi l'umore
E sono attimi brevi
tutti quelli che vedi
c'è chi li dice fragili
chi li chiama poeti."
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