Ringraziamento particolare per
le ambientazioni fotografiche
a Fabio Feliziani che continuo impunemente ad
utilizzare sulle pagine di questo blog.
Grazie
Giuseppe Spinillo
mercoledì 25 giugno 2008
24 giugno 2008
Corta la Notte
martedì 24 giugno 2008
Alla Palestina 2
Deisheh è un campo rifugiati vicino Betlemme
(non ricordo la giusta dizione)
IBDAA è una compagnia di giovani danzatori
composta di ragazze e
ragazzi di questo campo
Deisheh
Laboratori di odio,
prigioni a cielo aperto
e prigionieri a misurare il recinto
cantando una canzone popolare
per dare voce a chi ha soltanto
una gran voglia di voltarsi e continuare
una gran voglia che scalda
Intanto Ballando i Danzatori Attendono l’Alba.
Susya è un piccolo villaggio palestinese che vive sotto
l'assedio di un insediamento di coloni israeliani
con un gruppo di pacifisti israeliani ho partecipato
assieme al gruppo di pacifisti italiani con cui sono
andato in Palestina ad un approvvigionamento di acqua
Susya
Palestinesi, Israeliani e resto del mondo
hanno visto specchiato in un pozzo
il loro destino
e tra tende, cisterne e the caldo
come fosse un gran patto
hanno preso del semplice cibo
da un unico piatto.
venerdì 20 giugno 2008
Alla Palestina
Ed io ti cerco
in una fila senza fine
ad un posto di blocco
e non ti riconosco
ti cerco fra le righe
di un quotidiano che
non ti vuole nominare
ti cerco sulle scritte
di un muro che somiglia
a tutti i muri di sempre
ti cerco fra le foto
che ho scattato e
mai sviluppato
ti cerco nei gesti che
avrei voluto fare
ma non ho fatto
ti cerco a Sabra e Chatila,
e non so più scrivere i posti
che t’hanno vista morire
morire mille volte
ogni volta con nome diverso
ma sempre con lo stesso volto
che io non so riconoscere, ricordare
ti cerco fra le parole
che stavo per dire ma
non ho detto, fra tutti
i verbi all'infinito
che non ho saputo coniugare
ti cerco sul Ponte di Allemby
o su altri mille lembi
di terra mobile o ferma
ti cerco profanata e
stuprata da mani di
soldati o coloni o insediati
ti cerco liberata e bella
e sensuale e viva
come le onde del mare
ti cerco nei miei giorni a venire
e ti cerco negli spari di
cui ho sentito solo l'eco
ti cerco e non ti riconosco
ho scordato il tuo viso
ho scordato il tuo sorriso
il sorriso di tutti quelli che
non sono come me
il sorriso di tutti quelli che
in un qualche posto
dove io passo e non mi fermano
stanno fermi e non possono passare
il sorriso di chi vede il mare
ma non lo può navigare.
giovedì 19 giugno 2008
17 LUGLIO 2008 ------- PASSA PAROLA
IL LUOGO
LIBRERIA RINASCITA GORDIANI
viale Agosta 46 - ROMA
il giorno
GIOVEDì 17 LUGLIO 2008
l'ora 21.00/21.30 IN AVANTI
il genere
SERATA DI POESIA
i connessi
ANGOLO BAR E LIBRERIA SERALE A DISPOSIZIONE
gli annessi
NOI
il tema
NOTTURNO IN VERSI
VERSI NOTTURNI
le variazioni sul tema
INFINITE
l'invito
PARTECIPATE
l'auspicio
UNA BELLA SERARATA ASSIEME
LA RICHIESTA FINALE
AVVIAMO UN PASSA PAROLA
DA QUI AL 17 LUGLIO
GRAZIE A TUTTI
GIUSEPPE
LIBRERIA RINASCITA GORDIANI
viale Agosta 46 - ROMA
il giorno
GIOVEDì 17 LUGLIO 2008
l'ora 21.00/21.30 IN AVANTI
il genere
SERATA DI POESIA
i connessi
ANGOLO BAR E LIBRERIA SERALE A DISPOSIZIONE
gli annessi
NOI
il tema
NOTTURNO IN VERSI
VERSI NOTTURNI
le variazioni sul tema
INFINITE
l'invito
PARTECIPATE
l'auspicio
UNA BELLA SERARATA ASSIEME
LA RICHIESTA FINALE
AVVIAMO UN PASSA PAROLA
DA QUI AL 17 LUGLIO
GRAZIE A TUTTI
GIUSEPPE
Lista incompleta
Aspetto un tamburo
che dia il tempo di un'intesa
Un violino che traversi
le mie corde con dita
che arpeggino
una pizzica notturna
Mi manchi il fiato
per averti
troppo attesa
Lista incompleta
mercoledì 18 giugno 2008
il bacio di un poeta
I poeti baciano a volte con le parole
scelgono il posto, l'angolo della vita,
le ore a disposizione
i sogni aperti e quelli socchiusi
in modo da potersi spiare
scelgono il numero dei baci
le non regole, le non aspettative
le lampade godive, per potersi illuminare
ed è un baciare disorganizzato
scomposto, disorganico, non istituzionale
perché quando i poeti baciano con le parole
baciano in tanti, baciano con tanti
baciano in contanti, baciano contenti
ed indossano vestiti di carta
per poterseli strappare coi denti
perchè si sa che quando
i poeti baciano con le parole
non si può dissentire, entrare nel mondo
dei forse, dei no, dei non so,
dei conosciamoci meglio
dei non è carino, non è corretto
quando i poeti baciano con le parole
l'unica regola che si danno è quella
del poco affanno, del troppo poco
poi di colpo i poeti smettono di parlare
escono dal tiepido torpore del foglio
e scoprono l'odore, scoprono il sapore
ed allora i poeti baciano
decisamente, e senza le parole.
martedì 17 giugno 2008
Cura e orecchio
Violino e resti
giovedì 12 giugno 2008
12 giugno 2008
Giovedì 12 Giugno 2008 dalle ore 21.30 (circa)
alla Locanda Hermann - via dei Sabelli, 167
(quartiere San Lorenzo.....Roma)
leggono i loro testi poetici
Claudia Dell’Era e
Giuseppe Spinillo
mercoledì 11 giugno 2008
Il mio oltre
lunedì 9 giugno 2008
Notte d'inganni
La sento che respira
forte sul mio collo
mi slega e lega al buio
impedisce il sonno
con morsi o con carezze
mi accorda ai suoi non sensi
mi resta dentro a strati
questa notte d'inganni
giovedì 5 giugno 2008
Contadini del mare
Prendi il destino
prendilo all’imbrunire,
o fallo che è notte fonda,
guardalo da una sponda,
non pescatrice ma
contadina del mare
che getta i semi tra l'onde,
e poi non si confonde,
ma aspetta sempre
l’istante in cui
il tempo è maturo,
e l’attimo nasce da solo,
con fremito che
taglia il cielo,
le foglie, il cuore,
e tu, non lo trattenere.
Non trattenerlo adesso,
non ingabbiarlo
in un tono intermedio,
in quel tedio senza confini.
Tu lo conosci bene,
lo hai accudito nei sogni
che facevi da bimba,
che, col tempo, si sono
mutati in rabbia,
in vento che porta
sabbia, sabbia che
taglia la pelle,
taglia e lascia ferite.
Ma tu che coltivi
il fiore, quel fiore
che mette tanto
a sbocciare, ma poi
non sa più morire.
Tu che coltivi il fiore
e gli hai messo per nome
quel nome che porti dentro,
mentre io ne ho trovato
un altro, che è fatto
su mia misura.
E noi li serbiamo spesso
per quando la strada è dura,
perché è nostra natura
coltivare
le aiuole che porta
il mare, in tutto
quel suo fluttuare,
che in pochi sanno vedere
perché durano solo
il battito d’un istante,
e dopo, non c’è più niente.
mercoledì 4 giugno 2008
Dinamismi statici
Tra nubi e stiro, sto, frugo
sudore e fiato sul collo
mando criptatio verbis,
verso un chi sa dove
statici i movimenti, assenti
i partiti, partiti gli assenti
per chi sa quali orizzonti,
tra ombelico e confine garantito
mi si stropiccia il verso e
la parola, e poi la notte
fiume stanco, tratto lento
che sconsiglia di varcare
la sua soglia
faccio obiezione di coscienza
alle nuove di zecca
chiamate alle armi
alla conta dei peli
sul pube, al riscontro tra
insolvenza e languore
al ritorno al passato
furore, al passaggio
a futuro stupore
ma la parola stropicciata
dal cattivo usare, non la
voglio o la posso stirare
e posso cercare soltanto
nel cuore, quelle piccole
fragole odorose da cui
poter ripartire, condivisione
di odore, sapore, e
voglia di star lì a coltivare.
martedì 3 giugno 2008
Cupido cecchino
(da una nota di cronaca di stamane
3 giugno 2008 sono venuto a conoscenza del fatto
che in concomitanza con gli incontri internazionali alla FAO,
oltre a chiudere la fermata metro di Circo Massimo
verranno messi dei tiratori scelti sui tetti delle case limitrofe)
I cecchini sui tetti di Roma
fanno la spola tra terra e cielo
il mirino puntato sul cuore
seguono tutto al rallentatore
Cupidi di nuova natura
sfiorano piano passanti e
nomenclatura, tra ritardo
ed attesa, aperitivo,
digestivo e paura
i cecchini sui tetti di Roma
segnano il passo tra
prigione e cultura
i cecchini sui tetti di Roma
marcano il senso di
pigione e sutura.
3 giugno 2008 sono venuto a conoscenza del fatto
che in concomitanza con gli incontri internazionali alla FAO,
oltre a chiudere la fermata metro di Circo Massimo
verranno messi dei tiratori scelti sui tetti delle case limitrofe)
I cecchini sui tetti di Roma
fanno la spola tra terra e cielo
il mirino puntato sul cuore
seguono tutto al rallentatore
Cupidi di nuova natura
sfiorano piano passanti e
nomenclatura, tra ritardo
ed attesa, aperitivo,
digestivo e paura
i cecchini sui tetti di Roma
segnano il passo tra
prigione e cultura
i cecchini sui tetti di Roma
marcano il senso di
pigione e sutura.
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