Un saluto sincero (o quasi)
E poi lui parte come partiva Ulisse
capello bianco e barba navigata
ricercatore di terre e di bollette
di cieli nuovi e vecchi repertori.
Cronologici esausti per prossimi futuri
di festa e gaudio, sempre nuovi amori
la rotta la conosce fino in fondo
la bussola in mano e sguardo scaltro.
Un coltello affilato a tagliar salumi
occhio attento, chiaro poi occhialuto
come a scrutare quello che lo aspetta
con le nuove stagioni della vita.
In discesa, o salita, a volte in piano
con i ricordi che tutti ci portiamo
dentro questo petto, battito di cuore
una poesia per non dimenticare
giorni su giorni, ore su ore
quell’amico che, già, come si chiamava?
non ricordo, boh, non so, mi pare, ecco sì: Alfano Salvatore.
E poi lui parte come partiva Ulisse
capello bianco e barba navigata
ricercatore di terre e di bollette
di cieli nuovi e vecchi repertori.
Cronologici esausti per prossimi futuri
di festa e gaudio, sempre nuovi amori
la rotta la conosce fino in fondo
la bussola in mano e sguardo scaltro.
Un coltello affilato a tagliar salumi
occhio attento, chiaro poi occhialuto
come a scrutare quello che lo aspetta
con le nuove stagioni della vita.
In discesa, o salita, a volte in piano
con i ricordi che tutti ci portiamo
dentro questo petto, battito di cuore
una poesia per non dimenticare
giorni su giorni, ore su ore
quell’amico che, già, come si chiamava?
non ricordo, boh, non so, mi pare, ecco sì: Alfano Salvatore.