Dissento sovente dissento ogni mattino da quel fatto d'alzarmi dissento dal giornale che compro, a volte leggo dissento dalla sacca che mi trascino dentro piena di non ricordi di appunti presi a caso dissento dall'acca muta e da quella sonora dall'ora del ritorno da quella dell'attesa dalla lista della spesa completata con cura ma sempre meno fiato dissento dal sindacato dall'arte del mediare tra consenso e dissenso dal censo che misura il vorremmo col siamo dissento dal partito che è andato chi sa dove e forse non è tornato dissento dal misto d'aria che bevo, mangio, respiro dissento dalla mia biro con cui scrivo parole dissento dal cellulare che mi vibra giù in basso con cui spesso confondo richiamo con orgasmo dissento dal tono di voce che uso quando ti parlo dissento dal fantasma delle parole non dette dal mare di promesse di ipotesi plausibili e di taverne piene di sapore e di gusto a cui poi preferisco i riti dell'abitudine del facile consueto aspettare al semaforo un segnale d'invito dissento dalle campane che mi dicono l'ora ma io non so mai quale dissento dal mutare in detti i baci dati in anagrammi i nomi che porto dentro al cuore e non so completare dissento dal riordinare la mia anima, il sole gli oggetti dentro casa i calzini spaiati, i bollettini i nessi, i versi, le parole che ti vorrei urlare a te unico amore con sempre un altro nome e sempre, sempre, sempre compresa in un altrove
martedì 4 marzo 2008
la falena che balena strana coppia di animali in tutto uguali